Priego Dio mi doni in prima grazia d'amarlo e servirlo con tutto il mio cuore e forze; che così desidero.

Priego Dio mi doni grazia d'amare il mio prossimo come me stessa che così desidero.

Priego Dio mi doni spirito d'umiltà e disprezzo di me stessa che così desidero.

Priego Dio mi doni grazia che sii diligente che la roba che passa per le mie mani vada con buon recapito che così desidero.

 

OSPEDALE SAN MARTINO

         Iniziata nel lontano del 1644, l’assistenza agli ammalati fu centrale nell’azione della nostra Santa Fondatrice, Santa Virginia, infatti, richiese fin da subito alle sue figlie una preparazione di due anni per l’assistenza agli ammalati. Lei stessa, con la sua disponibilità e la sua carità, si è adoperata per ottenere una migliore sistemazione dei malati del Pammatone. Aveva molto zelo e pietà verso i malati di ogni genere: non si accontentava del soccorso materiale, ma si assicurava che ricevessero anche l’assistenza morale e religiosa. La sua iniziativa proseguì fino agli incurabili e moribondi: affidò a dieci suore l’incarico di sorvegliarli 24 ore su 24, notte e giorno, come se fossero loro parenti stretti. L’impronta della fondatrice al Pammatone fu tangibile ed inequivocabile. Nel periodo della peste del 1656 - 57  numerose  suore si sono offerte per assistere gli appestati;  53 di loro sono state contagiate e  hanno  perso la vita.

       Secoli dopo la morte di Santa Virginia, ancora oggi noi sue figlie lavoriamo all’ospedale S. Martino ( prolungamento del Pammatone),  in vari reparti. Offriamo il nostro servizio come infermiere professionali, coordinatrici, e in ambito socio sanitario. Prestiamo servizio anche nella scuola-convitto (per la formazione didattica). Un tempo tante suore coprivano varie cariche nella direzione dei corsi, nella formazione, in segreteria, come caporeparto, centraliniste, didattiche, ecc. Annualmente formavano fra i 200 e 300 infermieri; esisteva anche un internato dove gli stessi infermieri venivano istruiti professionalmente e cristianamente. Le suore erano un vero punto di riferimento in ogni singolo reparto. Progressivamente, il calo delle vocazioni e nuove leggi statali hanno fatto diminuire il numero delle  suore col permesso di lavorare in ospedale. Oggi collaboriamo con i padri che compongono la cappellania, che si occupa dell’assistenza spirituale degli ammalati. Condividiamo le gioie e i dolori di tutti coloro che vengono seguiti in ospedale, e continuiamo  a spargere semi di speranza con la nostra disponibilità e con il nostro  amore verso tutti i malati. Anche adesso, nel periodo in cui l’Italia è flagellata dal COVID-19, dopo essersi dotate di tutti mezzi di protezione, prestiamo instancabilmente il nostro servizio senza paura, invocando l’aiuto della Santa Vergine e della Santa Fondatrice, vera timoniera dell’assistenza agli ammalati. Siamo fiere di assistere gli ammalati, perché vediamo il volto di Gesù in chiunque ha bisogno di noi e del nostro aiuto.